Pubblicato il quarto articolo sull’Upgrade dei Domain Controller a Windows Server 2016
Io e Roberto Massa abbiamo pubblicato su ICTPower.it la terza parte della guida alla migrazione verso domain controller Windows Server 2016.
La guida suddivisa in quattro parti analizzerà tutti i passaggi necessari per migrare un’ipotetica infrastruttura con Domain Controller Windows Server 2003 verso un’infrastruttura con soli Domain Controller Windows Server 2016.
Nel quarto ed ultimo articolo abbiamo analizzato approfonditamente la migrazione della replica SYSVOL da FRS a DFS.
L’articolo è disponibile al seguente Upgrade domain controller a Windows Server 2016 Parte 4 di 4 e contiene riferimenti alla versione attualmente disponibile di Windows Server 2016 ovvero la TP5.
La prime due parti dell’articolo sono invece disponibile ai seguenti:
Sto seguendo con interesse, questo percorso di upgrade, ma mi sorge una domanda.. Coloro che partissero da zero, secondo te W2016SRV è una scelta giusta, oppure meglio attendere e per ora partire con 2012 R2? Me lo chiedo perchè credo entro l’anno mi dovrò scontrare con questa domanda, e sinceramente vista la peculiarità microsoft ultimamente di fare di li a poco release R2, che poi non (o almeno mi pare) facilmente upgradare dai tuoi server che sono alla versione precedente un po’, mi sta frenando. Tieni conto che in quel caso, la totalità o quasi dei client tenderà a seven, e avrò, per un paio di applicazioni critiche, ancora due server 2003 R2 (si c’è da inorridire per il momento….) che però userò solo applicativamente a quel punto; o almeno credo.. P.S. il licensing di 2016 riguardo le versioni datacenter e product key virtuali, sono sempre infiniti? Avevo letto sempre da queste parti un modo per poter sfruttare questa cosa, anche in caso di versioni precedenti (es 2012R2), o sbaglio?
W2016 offre interessanti funzionalità di integrazione con Azure AD in ambiente Active Directory e una migliore integrazione con Windows 10.
Il consiglio è quello di di iniziare ad utilizzare già DC2016 in modo da poter benficiare delle novità soprattutto se si utilizza W10, inoltre W2016 offre novità anche in termini di servizi di rete.
Per quanto riguarda l’eventuale R2 sarà nel caso non prima di due anni quindi se si deve mettere mano all’infrastruttura ora tanto vale considerare 2016 e cominciare a svecchiare la parte server…
Ottimo, un punto di vista interessante, specie per le tempistiche che dici. Al momento W10 è “bandito” nel senso che avendo bisogno di scontrarci, anche con software che con difficoltà lavorano anche con W8.1 non stiamo pensando ad upgradare.
Sul fattore del “PK Virtuali infiniti” vale sempre quel modello di licenza? In un contesto da zero, ovvero dove deve essere tirata su una nuova infrastruttura virtuale, come lo si applica?
Per quanto riguarda la compatibilità applicativa non dovrebbero verificarsi gradi problemi…. in linea di massima quello che gira con W7 gira anche con W10. In ogni caso esiste come in W7 e W8 l’application compatibility mode vedi https://support.microsoft.com/en-us/help/15078/windows-make-older-programs-compatible
Windows Server 2016 Datacenter come Windows Server 2012 R2 Datacenter consente istanze virtuali illimitate (http://download.microsoft.com/download/7/2/9/7290EA05-DC56-4BED-9400-138C5701F174/WSSC2016LicensingFAQ.pdf)
Per l’attivazione delle istanze virtuali immagino tu intenda Automatic Virtual Machine Activation che avevo descritto in questo post: http://www.devadmin.it/2014/04/07/automatic-virtual-machine-activation/
Non ho ancora visto le keys da usare con 2016, credo che verranno rese note al rilascio e che AVMA rimanga valida anche per WS2016 in alternativa vi sono comunque anche altri approcci vedi questo post https://blogs.technet.microsoft.com/hybridcloud/2016/01/29/windows-server-activation-best-practices/